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intestazione

Priori

Maximus Prior Beffardus

Matricole di quell’anno furono Francesco Roccia, Francesco Palmieri, Ilio Moscano, Salvatore Postiglione, Carlo Iascone, Vincenzo Vigilante, Fedele Feola e Paola Coluccelli.

L’attività goliardica iniziò in piena estate.Nelle giornate del ferragosto venne organizzata una mostra fotografica da un ironico titolo esplicativo “Il paese delle Meraviglie”. Nel “Santissimo” messo a disposizione dal vicario del Vescovo, Don Leonardo Cautillo, vengono esposte una sessantina di foto realizzate dal Priore Maximus Prior Beffardus e dall’anziano Carlettus de Capotiana gens. Obiettivo della mostra, fu quello di evidenziare tutto ciò che di “meraviglioso” poteva essere rilevato passeggiando per le vie di Ascoli: oscenità urbanistiche e comportamentali di cui ringraziare Politici e Cittadini tutti, oltre ad un reportage inquietante sull’ incendio boschivo che in quell’anno colpì le colline Castello e Pompei.

Per la festività dei morti si realizzò un riassetto della toponomastica cittadina in onore di alcuni Goliardi mai estinti; con appositi cartelli mimetizzati nelle normali indicazioni di via, vennero rinominati Vico S. Donato Gallotti, Estramurale Cocozzello, Via S. Di Maria il Polipo, Via D’Antuono, Piazza Cecco Perfetto, Corso Umberto Iascone e Rampa Mons. Cocchia di Palle.

Per l’occasione vennero anche sostituite con un bel “?”, le misteriose frecce che indicavano da più anni l’inesistente Museo. Di ciò ne rimane residuo ancora oggi sulla segnaletica nei pressi di Largo Aulisio.

Per fissare nel tempo i più frequenti canti goliardici, il Priore e le matricole si dilettarono ad incidere una musicassetta dal titolo “Canti di Vita Goliardica”, con annesso libretto di testo.

Le “Matricularum Feriae Ausculanarum” furono caratterizzate dalla suggestiva processione del Cintrone: un fallo di circa due metri in cartapesta e imbottito di fuochi pirotecnici venne portato a spalla dalle Colonne per le vie del paese in una solenne processione propiziatoria al termine della quale ebbe luogo in Piazza l’ennesimo “Battesimo delle Matricole”.

La consueta indisponibilità di locali idonei ad una Festa conclusiva degna di questo nome portò il Priore ad optare per la soluzione “una botta al cernicchio e una al farinaro”. Nella Sala Consigliare si tenne la serata danzante per la Plebe (sempre graditissima purchè pagante), il 29 Dicembre: Dies Cintronis Gaudente; mentre venne organizzata una elegante Festa per Goliardi, il Magnus Dies Goliardiae, con tanto di orchestra composta da 15 elementi e servizio catering, nella vicina Herdonia (paese dei misteriosi cinque reali siti).