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intestazione

Priori

Roccus Prior semper Pius

Nel Settembre 2003, un gruppo di studenti universitari, decide di restituire ad Ascoli le Matricularum Feriae Ausulanarum.

L’anno viene designato come il XXXIX delle Feriae e nello stesso anno viene istituito il Sacer Ordo Taccariellum.

Dopo un lungo periodo dedicato alla ricerca nonché al dialogo e alle occasioni per ritemprare gli animi degli ex-Priori e dei goliardi, si riesce ad organizzare una cena presso Tenuta Martino, nel giorno 31 Ottobre 2003. Alla cena goliardica sono presenti il Gran Califfo e vari Priori, che dopo una consultazione , decidono di designare Roccus semper Pius come primo Priore della rinascita.

Le ferie goliardiche hanno inizio il 22 Dicembre 2003, dopo il battesimo delle tre matricole dell’anno: Canonico Francesco, Radogna Rosa e Borrelli Lucia; la consorteria inizia la questua tra i Priori e i goliardi. Le manifestazioni che caratterizzano l’anno 39° sono: la processione del taccariello e la messa goliardica. La processione del taccariello ha come soggetto principale il simbolo dell’ordine, chiara allusione fallica, che viene portato in processione per le vie del centro cittadino; alla fine del corteo, il taccariello, imbottito di fuochi d’artificio viene fatto esplodere.

Subito dopo la processione viene celebrata la messa goliardica, ovvero uno sfottò-satirico nei confronti dei politici locali; il tutto musicato con note di canti religiosi.

La serata conclusiva delle Matricularum Feriae Ausculanarum è rappresentata come tradizione vuole da un veglione conclusivo; data l’assenza di locali, per l’anno XXXIX la serata conclusiva è rappresentata da un cenone goliardico svoltosi in Tenuta Martino, a cui hanno partecipato numerosi ex Priori e goliardi.

L’anno 2004 viene designato come XL anno delle Matricularum Feriae Ausculanarum.

Il priorato dell’anno viene affidato a Roccus Prior semper Pius. Il 31 Ottobre 2004 viene organizzata la consueta cena con i Priori, presso Tenuta Gallotti, dove le tre matricole dell’anno: Moscato Potito, Fattobene Domenico e Grassotti Cristian, ricevono l’iniziazione, al fine di poter entrare in consorteria.

Le Feriae vere e proprie hanno inizio il 23 Dicembre e si aprono con il Battesimo delle matricole in Piazza Giovanni Paolo II; dopo il battesimo la consorteria inizia la questua tra i Priori e i Goliardi.

Il 24 Dicembre è caratterizzato dall’apertura di una mostra fotografica riguardante la goliardia ascolana, non per niente viene intitolata: “La goliardia ad Ascoli Satriano dal 1960 ad oggi”. La mostra riscuote un buon successo e validi apprezzamenti.

Il 26 Dicembre il Priore, in veste di giudice e gli anziani rappresentanti la corte, come tradizione vuole, processano le matricole in piazza: dopo la lettura delle accuse rivolte a costoro viene emessa una sentenza che le condanna all’ovatio e sfarinatio (le matricole impatibolate vengono riempite di uova e farina). Nel giorno 27 Dicembre hanno luogo la processione del taccariello e la messa goliardica. Il taccariello rappresentato da un fallo in carta pesta viene portato in processione per le vie del paese, con tanto di accompagnamento bandistico; in questo caso il Priore è vestito da Papa, gli anziani indossano paramenti cardinalizi e badessali a seconda del sesso, le colonne indossano le vesti da chierichetto e di monache novizie, i fagioli indossano il mantello giallo blu ed infine le matricole, portano a spalla il taccariello. Durante il corteo vengono recitati i misteri goliardici e alla chiusura della processione il taccariello imbottito di fuochi d’artificio viene fatto esplodere. Al termine della processione ha inizio la messa goliardica, ovvero una serie di sfottò e sberleffi ai politici locali, il tutto musicato con note di canti religiosi: la messa viene recitata dall’abate della consorteria, Famelicus, e ad ogni invocazione recitata da quest’ultimo, tutto il popolo goliarda risponde. La serata si chiude con una cena di Priori e goliardi presso Tenuta Gallotti, nella quale si respira da sempre aria di goliardia. Il 28 Dicembre si apre con la consegna delle chiavi della città di Ascoli, in una solenne manifestazione che ha come scenario la nuova sede municipale, il sindaco cede al Priore le chiavi della città e i goliardi le manterranno, fino alla fine delle feriae. La serata fredda è riscaldata dalla sagra del taralluccio e vino, organizzata dai goliardi ed aperta a tutta la cittadinanza. Al termine della sagra, i goliardi, padroni della città, allestiscono una tavolata in largo Aulisco, dove si passa, tra canti e scherzi le ultime ore della notte. 

Il 29 Dicembre, è il Dies del Taccariellum Penetrante, cioè giorno di chiusura delle feriae. La chiusura è rappresentata dal veglione conclusivo, a cui partecipano Priori, Goliardi e simpatizzanti con le relative consorti e famiglie. La serata è memorabile, gli invitati sono allietati da due complessi, che suonano dell’ottima musica; intervallata da canti goliardici e dal fatidico tunnel dei goliardi, sotto il quale passano le matricole, che vengono sberleffate da tutti.

Nel 2004 vengono assegnati tre priorati ad honorem: il primo viene assegnato all’Avv. Paolo Agostinacchio, il secondo a Francesco Roccia ed il terzo a Potito Martino; per il particolare impegno profuso da questi ultimi a favore della Goliardia ascolana.

Le Matricularum Feriae Ausculanarum, a questo punto dovrebbero essere concluse per l’anno, ma ciò non accade perché il Priore e i goliardi organizzano delle manifestazioni nell’estate 2005, che comprendono giochi popolari in Via S. Maria, e ai quali partecipano numerosi giovani ascolani. Tutto ciò si tiene il 5 e il 6 Agosto e a conclusione della “24 ore goliardica” viene organizzata la sagra dell’anguria, aperta alla cittadinanza; il tutto è accompagnato logicamente da buona musica e dai canti goliardici.

Il Priore Roccus Prior semper Pius, pubblicamente, ringrazia tutti i Priori e i Goliardi che in qualsiasi modo hanno collaborato al ripristino delle Matricularum Feriae Ausculanarum.

Un ringraziamento particolare , va a tutti i Goliardi attivi, dell’anno XXXIX e XL, che con il loro aiuto e la loro collaborazione, hanno contribuito alla realizzazione di tutto quanto detto.

Il resto ha da venire.