Michelonex Aspermontanus II Prior Longobardus
Nell'Anno Domini MMXVI ebbe inizio l'Ano goliardico LI, che mi fregio di aver retto con potenza, barba e mantello medievalici e col nome di Michelonex Aspermontanus II Prior Longobardus. Aspermontanus per eredità, Longobardus per barbarica discendenza. Le strepitose matricole che ebbi il piacere di sottomettere, battezzare e processare furono degli squisiti casi di raccomandazione: Tommaso ErPuglia semper Jocundus de Vigilanteana gens alias Tommaso Vigilante e Alberto ImPerfectus semper Claudicante de Perfectiana gens in arte Alberto Perfetto (entrambi figli di priore), Biagio Dove? Depolimerizzatorem Pescebabbà de Curci gens cioè Biagio Curci (nipote di priore) ed infine il più scandaloso Marco FraAttak semper Ingombrantes de Aspermontana gens al secolo Marco Aspromonte (figlio di goliarda, nipote di 3 priori, cugino di priore e soprattutto fratello del sottoscritto Priore corrente). D'altronde anche io, come si capisce, lo fui a mio tempo.
Detto ciò, mi accingo qui a scrivere un sunto del meraviglioso anno vissuto (solo quello che potete sapere, naturalmente).
L'attività goliardica e culturale iniziò presto. A marzo demmo il nostro contributo manifestando per la città e sui social contro la minaccia EcoFuel ed invitando la cittadinanza ad andare a votare per il referendum che si sarebbe tenuto il 20 di quel mese (non fu raggiunto il quorum XD). Durante lo struscio della mattina di Pasqua, il 27 marzo, fu consegnato il giornale "il Goliarda Ascolano", completato e stampato la mattina stessa. Fu questa l'ultima edizione che ebbe l'onore di essere stampata in Comune con la stampante della sala del trono. Il giorno stesso fui chiamato da un furibondo assessore che minacciava querele per una frase da lui poco gradita nella satira dell'Oroscroto. Vabe'.
Pochi giorni dopo, il 2 aprile, intercettammo, grazie al nostro caro priore Biagino, il conferimento dei Gifoni d'oro ad Alberto Angela. L'infiltrato Germanius Abominevole de Cuccitiellana gens mi tenne aggiornato in tempo reale su tutti gli spostamenti dell'Angela: riuscimmo a bloccarlo nel museo, proprio di fronte ai Grifoni, in un bagno di folla. Costriggemmmo Saverio Simone a farci una foto, che fece o fece finta di fare (non si sa perché nessuno è mai andato a recamarla allo studio). Finalmente in cattedrale, tra tv e giornali, autorità civili e religiose, santi e santini, gli consegnammo la nostra versione del premio, gli "Ingrifatoni goliardici", una feluca bianca ed un papiello sfregante, creando un bellissimo momento di ilarità e di visibilità per la Consorteria.
I cinemi continuarono a maggio, intraprendendo una divertente, assillante e rompicazzante campagna elettorale in vista delle elezioni comunali con la Seconda Quarta Lista. Furono pubblicati a mezzo social alcuni video di denuncia e satira che hanno divertito noi e la cittadinanza. Nel frattempo, intervistammo i tre candidati sindaco, pubblicando un'edizione speciale de il Goliarda ascolano. Il giorno delle votazioni durante lo spoglio di fronte alle scuole elementari, stappammo, cantammo e festeggiamo per la certa vittoria morale della nostra lista.
Dopo un breve stop, iniziarono i preparativi per la grande manifestazione storica di Agosto. Assieme ad un nutrito nucleo di ascolani gli Amici del feudo (divenuta poi associazione Ausculum in Apulia), organizzammo la prima edizione di un evento come pochi visti prima: La fiera del borgo antico. Una spettacolare festa per le vie del centro storico, che spaziava dal medioevo agli inizi del Rinascimento, in cui circa 400 persone sfilarono in abiti d'epoca. La Consorteria creò una piccola taberna di fronte al Castello, in cui si cantò, si bevve e si giocò in un'atmosfera straordinaria. Fu assalito fu anche il nostro bordello allestito accanto alla taberna, sebbene fosse solo uno striscione con su scritto "bordello" appunto. Fu messo in vendita, in bottiglie con tanto di etichetta e sigillo, l'Ippocrasso del Priore, un esplosivo vino speziato autoprodotto. In quell'occasione portai in città il gruppo di rievocazione di cui faccio parte, Benevento Longobarda, con cui diedi dimostrazione della mia medievalità priorale in alcuni combattimenti. Il successo fu strepitoso. La manifestazione venne introdotta dalla nostra conferenza Ascoli nel medioevo. Incantevoli furono gli interventi di Titus Prior Princeps Maximus Estensis e Marsan Prior Cesare Augusto Sdegnato d'Ascoli riguardanti curiosità ed avvenimenti in quel di Ascoli ed in Italia, nonché quello curato da Totor Magnus II Prior Venerante su goliardia e taverne, oltre una breve mia breve introduzione sulla presenza longobarda nella storia del paese.
Tutto ciò coincise coi preparativi e la messa in opera dei classici Giochi estivi augustei. Caccia al tesoro, tiro alla fune e palo della cuccagna furono inglobati nel programma della manifestazione storica sottoforma di palii. Sebbene la caccia riscosse un grande successo, gli altri due anche se già allestiti non si svolsero per mancanza di iscritti. Dopo aver preso le iscrizioni sotto il mitico cazzebo, tutti gli altri giochi furono svolti regolarmente (a volte anche senza la mia presenza visto ca stev a suné p la bann p San Ptit), con tanto di buco in testa da parte del Comitato feste del comune. E così finì la stagione.
Arrivò finalmente il 31 ottobre, giorno in cui fui investito della carica di capo dell'Ordine ed in cui fecero la loro prima comparsa le mie matricole. Il Priore uscente, Gratianus sine Criteria Prior Cinquantesimus, che era in erasmus, fece la sua benedizione in filodiffusione direttamente dalla Spagna. Finita la prima manifestazione, si aprirono ufficialmente le Matricularum Feriae LI. La cena che ne seguì nella mia tenuta di campagna fu memorabile. Dal 13 dicembre accummnzé lu ball d li zingr, quando le matricole con la loro ironia, voglia di ridere e strafottenza, diedero vita a delle Feriae e ad una questua strabilianti. Anche il giorno di Natale, con la consegna del giornale e la festa in palestra comunale, tracorse nel miogliore dei modi. All'ultimo secondo invece ci unimmo al presepe vivente allestito in via fontane (sempre dagli Amici del feudo) con un banchetto di caciocavallo impiccato e ippocrasso. Il battesimo, il processo, la messa furono e sono ovviamente le manifestazioni cardine dell'Ordine che ci divertono e ci danno soddifazioni come poche cose, e che solo chi le vive può capire. In particolare il processo, a tema medievale ovviamente, vide le quattro matricole essere processate e letterelamente messe alla gogna e torturate in piazza. La messa, invece mise alla gogna metaforicamente le istituzioni ascolane, completata dallo sparo del Cintrone a forma di torre. La cena che ne seguì, se possibile, fu ancora più memorabile della precedente, ricca di aneddoti degni dei migliori menestrelli. La consegna delle chiavi della città al Municipio, infine, avvenne in notturna.
Finalmente, la Festa della Matricola, si tenne nella vasta e luminosa sala della vicina Agorà a Castelluccio. Nonostante l'epidemia di peste che lasciò a letto alcuni, grande fu la presenza di Priori e Goliardi che si unirono ai baccanalia. Io ed i ragazzi arrivammo in ritardo colossale. Tutti tranne ErPuglia, che non presenziò ai festeggliamenti in suo onore poiché partito per le Americhe per turismo sessuale. Tuttavia i suoi colleghi portarono con loro una sua fedele riproduzione cartonata in scala 1:1; insieme accolsero gli invitati, magiarono, bevvero, ballarono, cantarono, si inginocchiarono e si distrussero. Dopo il buffet, la processione ed i canti, fu tagliata la torta a forma di castello medievale fatta dalla mia meravigliosa mamma Gilda. In seguito al tradizionale tunnel, mi sottoposi volontariamente al taglio della barba, seduto sul trono al centro della sala, da parte dell'anziano Aurelio mio successore, sulle note de Il barbiere di Siviglia.
All'inizio del nuovo anno, concluso il mio viaggio, passai le redini al mio sexy successore. Come ultimo atto, offrii la cena ai miei ragazzi in quella che ancora ricordiamo come la serata "5 grappe e 2 prosecchi". Era il 9 di gennaio.