Brunus Prior semper Barones
Quest’anno è purtroppo da ricordare come quello all’apice negli incidenti verificatisi tra i goliardi organizzatori ed elementi di disturbo esterni. Tutto ciò nonostante una figura degna e qualificata di Priore.
Durante questo anno furono allestiti dei carri allegorici fatti sfilare per il paese ed utilizzati come rifugio dal quale gettare uova sui passanti. Altro aneddoto simpatico fu quello di legare le matricole con una corda ad un’auto e trascinati per tutto il paese.
Prima della serata conclusiva il Priore fu portato su di una barella presso il suo medico di fiducia affinché gli restituisse la forma migliore per affrontare la serata conclusiva, che ebbe luogo nella scuola media, durante la quale si ricorda la premiazione della Prof.ssa Bonetti contraddistintasi nel paese per il suo impegno culturale. Il Priore le consegnò come premio un quadro del pittore locale Cosimo Tiso.
Matricole furono Paolo D’Apollo, Efrem Iascone e Tonino Brescia.
Tonius Prior Innovante
Anno questo di transizione tutto sommato sereno.
Di quell’anno si ricorda una particolare sfilata di carri allegorici, tra i quali spiccava uno a forma di feluca gigante fatta con carta pesta. All’interno di essa, si celavano i goliardi, i quali si divertivano a gettare addosso ai malcapitati passanti, uova marce.
La manifestazione culturale dell’anno, fu rappresentata da un convegno tenutosi presso la sala consiliare del comune, sul tema dell’ AIDS in rapporto con i giovani.
Matricole dell’anno furono Pio Di Lauro, Nino Di Reda, Antonello D’Ippolito, Antonio Spezzacatena e Pasquale Sarcone.
Biagius Prior Sputtanante
E’ questa un’edizione anomala della festa della matricola anche se non una delle peggiori. Ormai storica è la rinunzia preventiva e poi l’accettazione tardiva del priorato già naturalmente spettante a Biagio Gallo; il quale è pur sempre una figura a cui guardiamo con immutato e goliardico affetto.
Matricole furono Massimo Capuano, Vincenzo Iascone, Michele Roca e Gaetano Avella.
Antonius Prior Insanus
E' questo un anno molto importante e che difficilmente verra' dimenticato poiche' si celebro' il trentennale della Festa della Matricola.
Durante il priorato di Antonius Prior Insanus, ci furono molte manifestazioni simpatiche. Una di queste fu una mostra fotografica, inaugurata nel circolo politico dello SDI. Per la consegna delle chiavi da parte del sindaco della città, il Priore venne portato in municipio su di un calesse, con tanto di banda e gonfalone.
Maurus Prior Benedicente
Di quest’anno si ricorda uno dei veglioni conclusivi più stravaganti di sempre, infatti esso fu animato da ballerine brasiliane.
Prima dell’ingresso in sala, ci fu una processione dei membri della consorteria e di tutti gli ex priori, distinti dal mantello bordeaux dato loro in dono dal Priore. Durante la processione, alle colonne furono dati dei ceri mentre le matricole portavano il priore su di una portantina.
Savinus Prior Magnanimus
Priore dell’anno è Savinus Prior Magnanimus al secolo Savino Simone.
Matricole ufficiali dell’anno sono Massimo Curci ed Antonio Paoletta alle quali si aggiunsero poi Grazia Iascone e Paola Iascone.
Resta nella memoria di tutti la bellissima mostra di caricature dell’ artista Gerardo Konte, ritraenti tutti gli ex Priori. La mostra organizzata da Savinus come manifestazione culturale riscosse un ottimo successo di pubblico.
Famose in quest’anno sono le numerose cene organizzate dal Priore le quali avevano come ospiti tutti gli ex Priori sera per sera.
Suntuoso anche il processo alle matricole tenutosi in piazza Cecco D’ Ascoli, accompagnato con tanto di banda e goliardi vestiti in abiti cardinalizi.
Il veglione conclusivo si tenne nei locali della scuola media e fu preceduto da un pranzo organizzato dal Priore presso il ristorante “Il Caminetto”.
Antonius de Calitris Prior semper Cosaccus
La particolarità di quest’anno fu l’abbondanza di matricole, infatti ne erano undici. Una di queste in seguito ad una brutta sbornia, causata da cinque litri di vino, bevve soltanto acqua per i successivi tre giorni.
Venne fatta una sfilata di moda di abiti da sposa, gentilmente prestati dalla Prof.ssa Capozzi, con delle top model di tutto rispetto: le matricole maschio. Questa particolare sfilata si tenne nell’allora Piazza Cecco d’Ascoli ribattezzata in seguito Piazza Giovanni Paolo II.
Anche se gia in precedenza le donne avevano fatto parte della Consorteria anche se non con manzioni organizzative, quest’anno viene ricordato per la presenza di quattro matricole di sesso femminile e di una Badessa, Maria Rosaria Iascone, che ovviamente essendo di grado superiore si dedicava soprattutto alle matricole del suo stesso sesso.
Nel priorato di Antonius, c’è da ricordare anche una particolare mostra di ceramiche provenienti dal vicino paesino di Calitri, e questa fu la prima mostra tenutasi nella vita della Consorteria Goliardica Ascolana.
Questo anno viene inoltre ricordato come l’ultimo in cui la serata conclusiva si svolse nella scuola media Mons. Vittorio Consigliere.
Le matricole furono: Potito Popolo, Potito Bianco, Gianni Spezzacatena, Michele Di Marzio, Lino Leva, Felice Giannetta, Sandra Popolo, Milena Guadagno, Valeria Cordisco e Maria Rosaria Mitola.
Maximus Prior Beffardus
Matricole di quell’anno furono Francesco Roccia, Francesco Palmieri, Ilio Moscano, Salvatore Postiglione, Carlo Iascone, Vincenzo Vigilante, Fedele Feola e Paola Coluccelli.
L’attività goliardica iniziò in piena estate.Nelle giornate del ferragosto venne organizzata una mostra fotografica da un ironico titolo esplicativo “Il paese delle Meraviglie”. Nel “Santissimo” messo a disposizione dal vicario del Vescovo, Don Leonardo Cautillo, vengono esposte una sessantina di foto realizzate dal Priore Maximus Prior Beffardus e dall’anziano Carlettus de Capotiana gens. Obiettivo della mostra, fu quello di evidenziare tutto ciò che di “meraviglioso” poteva essere rilevato passeggiando per le vie di Ascoli: oscenità urbanistiche e comportamentali di cui ringraziare Politici e Cittadini tutti, oltre ad un reportage inquietante sull’ incendio boschivo che in quell’anno colpì le colline Castello e Pompei.
Per la festività dei morti si realizzò un riassetto della toponomastica cittadina in onore di alcuni Goliardi mai estinti; con appositi cartelli mimetizzati nelle normali indicazioni di via, vennero rinominati Vico S. Donato Gallotti, Estramurale Cocozzello, Via S. Di Maria il Polipo, Via D’Antuono, Piazza Cecco Perfetto, Corso Umberto Iascone e Rampa Mons. Cocchia di Palle.
Per l’occasione vennero anche sostituite con un bel “?”, le misteriose frecce che indicavano da più anni l’inesistente Museo. Di ciò ne rimane residuo ancora oggi sulla segnaletica nei pressi di Largo Aulisio.
Per fissare nel tempo i più frequenti canti goliardici, il Priore e le matricole si dilettarono ad incidere una musicassetta dal titolo “Canti di Vita Goliardica”, con annesso libretto di testo.
Le “Matricularum Feriae Ausculanarum” furono caratterizzate dalla suggestiva processione del Cintrone: un fallo di circa due metri in cartapesta e imbottito di fuochi pirotecnici venne portato a spalla dalle Colonne per le vie del paese in una solenne processione propiziatoria al termine della quale ebbe luogo in Piazza l’ennesimo “Battesimo delle Matricole”.
La consueta indisponibilità di locali idonei ad una Festa conclusiva degna di questo nome portò il Priore ad optare per la soluzione “una botta al cernicchio e una al farinaro”. Nella Sala Consigliare si tenne la serata danzante per la Plebe (sempre graditissima purchè pagante), il 29 Dicembre: Dies Cintronis Gaudente; mentre venne organizzata una elegante Festa per Goliardi, il Magnus Dies Goliardiae, con tanto di orchestra composta da 15 elementi e servizio catering, nella vicina Herdonia (paese dei misteriosi cinque reali siti).
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