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intestazione

Priori

Enzus Prior Placidus

Il 1964, primo anno della lunga dittatura di Enzus Prior Placidus, registro' la fine della stretta collaborazione con gli universitari candelesi. La Festa era ormai diventata un notevole richiamo a livello provinciale e vide una assidua frequentazione di ospiti forestieri provenienti soprattutto da Foggia e Lucera.

Questa situazione fu agevolata anche grazie alla scarsa adesione alla Festa da parte del gentil sesso ascolano, problema che pare si sia proposto per tutto il primo decennio delle Matricularum Feriae Ausculanarum.

In questi anni si consolido' la prassi di estendere l’invito alla Festa agli studenti dell’ultimo anno di scuola media superiore, i quali dovevano pero' superare una prova preliminare a quella che avrebbero dovuto subire ufficialmente l’anno successivo in veste di matricole.

Nel 1965 ci fu l’ammissione come matricola alla Consorteria Goliardica del nostro beneamato ed unico “frate di certosa”: Potito Mele. L’anno successivo entrano a far parte della famiglia altri due personaggi di nostra vecchia e spassosa conoscenza: Potito Fattobene e Paolo Balzano. Sempre nel 1966, venne organizzata una processione funebre a domicilio di Paolo Agostinacchio, per onorare la dipartita dalla goliardia attiva di questo venerabile goliarda a seguito del conseguimento della laurea.

Nel corso della serata danzante di questo anno si verifico' una boccaccesca situazione con protagonista il trombonista dell’orchestra, il quale in preda ad ebrezza alcolica, si divertiva a sfiorare con lo strumento musicale il gentile fondo schiena di una damigella presente. Il fatto provoco' una immediata reazione dei goliardi presenti che fecero ingollare dolcemente al malcapitato una intera bottiglia di gin, il che provoco' la sua definitiva caduta nel mondo delle persone semivive (o semimorte) per la causa di Bacco.

Nel 1967, Enzo semper Priorante, vide l’ingresso della matricola Totor (Salvatore Moscato), tuttora inesauribile e beffardo cantore goliardico. Risale a quell’anno una situazione che puo' ben illustrare la fantasia goliardica anche nello spillare danaro per la festa: si organizzo' una incredibile questua coinvolgendo gli automobilisti di passaggio al famigerato “bivio della morte”.

E’, infine, di questi anni l’episodio che vide protagonista un giovane calciatore di ruolo terzino. Costui nel corso di una riunione conviviale goliardica tenutasi al Ristorante gestito da “Fëlucciö” Benedetto presso la “chiazzetta”, recito' con sommo diletto degli astanti il Cantico delle Creature. Il suo nome era Michele Placido.